Ciao, sono
sempre Sergio e la mia situazione non è mai cambiata. Da tre anni, zero punti,
come al solito. Ormai vi si scrivo con cadenza annuale e ci tengo ad aggiornarvi. L’ultima l’ho persa 66 a 65,5, non se ne può più. Non ho mai
preso tanti 5 in una sola giornata, ho fatto persino meglio al liceo dopo le
verifiche di matematica.
Il mio
avversario aveva l’autogol di Muharemović. Ha preso due e mezzo e
nonostante tutto ho perso. Pensate come sono conciati i miei. Ho seguito il
consiglio degli esperti della mia lega, mi hanno detto con tono saccente: “Devi
essere più analitico, non dare retta al cuore, al Fantacalcio contano i numeri”. Leggetela con la spocchia dei finti professionisti. Amici, non è cambiato nulla, la piglio sempre in c… anche con i dati da match
analyst dei poveri.
Ho ascoltato con estrema attenzione le dichiarazioni di Fabregas su Cutrone “Vuole andare ai Mondiali”, ovviamente l’ho
portato a casa io, mica scemo. Eccomi, presente. Festa, patatine, spumantino e pe-pe-pe.
Risultato? 5,5.
McFratm è quella luce in fondo al tunnel che mi tiene vivo in ufficio ogni
lunedì, vorrei tanto abbracciarlo. Poi al primo caffè, mi sale la piadina della
sera prima: “Allora Sergio, al Fantacalcio com’è andata?”
Preferirei chiudermi in bagno per 4 lunghi minuti, fino alla prima email del capo.
Per il terzo
anno di fila a zero punti, rischio di arrivare alla seconda sosta già sgonfio. Kean
segna in nazionale, poi torna a Firenze e sembra il cugino 40enne. Vlahovic spara
le cartucce da subentrante, da titolare rimette le unghie a posto. Sommer,
amico mio, pensavo di aver blindato la porta e invece dopo la Juve mi sento
davvero un uomo solo.
E volete
saperla fino in fondo? Mi hanno scippato Pepo Martinez all’asta e adesso faccio
prima ad accendere un mutuo che portare a casa il mio dodicesimo. Se non l’avete
capito, la vivo male, perché devo sorbirmi la morale dei professori che vincono
con Mina, Palestra, Spinazzola, Carnesecchi e quel malefico modificatore che
cambia la vita (sempre) degli altri. E al mio lunedì chi ci pensa? In questo stramaledetto gioco mi sento
come se avessi sempre la febbre, devo cambiare qualcosa nella mia routine altrimenti
giuro e, ve lo prometto, l’anno prossimo mi presento all’asta con un mental
coach e ci ritroviamo al prossimo settembre con una seduta dallo psicologo. Tutti
insieme, vai.
Sempre Sergio B.
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Redazione